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Quelli di ‘Lìeggiù’. I marchigiani di Bolgheri

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Descrizione prodotto

I processi di trasferimento hanno sempre rappresentato una occasione importante per innovare e arricchire l’esperienza umana e sociale. Indubbiamente i costi da affrontare in questi casi non sono banali; a volte, addirittura, possono risultare proibitivi. E, tuttavia, vuoi che le condizioni originarie siano intollerabili, vuoi che le possibilità attese appaiano decisamente positive, quei costi si affrontano e spesso a ragione e con successo.Le narrazioni che qui sono pubblicate permettono di guardare con intensità e con chiarezza su quanto appena richiamato (tanto che si avrebbe voglia di approfondirle e saperne di più su cosa è successo e su come è andata!): un processo insieme di sviluppo della ricchezza materiale, di crescita del tessuto economico-produttivo e di promozione sociale per i soggetti protagonisti ma anche per quanti sono stati coinvolti, per quanti li… hanno ricevuti, magari con qualche perplessità e sufficienza. Leggendo queste narrazioni si rimane colpiti dall’elemento di sfida, più ancora della grande fatica e del sacrificio, dalla determinazione ad inseguire un obiettivo e dalla scelta di investire tutto su quell’obiettivo, ridisegnando e subordinando ogni altra possibilità. Probabilmente si tratta di qualcosa di cui tenere conto in un periodo, come l’attuale, di grandi difficoltà ad individuare alternative e ripartire imboccando strade nuove. In questo senso leggere questi racconti è come trovarsi davanti ad una provocazione in tempi in cui nuovi ospiti raggiungono i nostri paesi, tempi nei quali riesce difficile individuare prospettive nuove per noi stessi. Una provocazione a guardare lontano. Una provocazione ad avere qualcosa a cui mirare. Una provocazione a considerare meglio, per noi stessi, quelli che ci raggiungono, dal momento che essi sono animati da una sfida che di per sé costringe noi a ripensare cosa fare e come farlo. Qui merita insistere sul fatto che vorremmo saperne di più rispetto ai contenuti di queste narrazioni, pur già di per sé rilevanti e stimolanti. Non si vuole dire, ovviamente, che esse siano poco affidabili, una conoscenza minore. Si vuole dire, invece, che occorrerebbe avere più narrazioni, averle più estese e approfondite. Questo è un punto importante e per coglierlo adeguatamente bisogna tenere presente che senza narrazioni non c’è modo di capire il senso e le dimensioni delle strategie degli attori. Allo stesso modo, senza di esse è velleitario ragionare di memoria e questa si ridurrebbe alle registrazioni di ciò che è dominante e standardizzato. Si finirebbe allora per perdere la capacità di cogliere il significato delle scelte, con la quotidianità delle tensioni e dei costi dell’impegno. Al contrario, ciò che serve, sia per conoscere che per orientarsi nella pratica, è proprio questo ricostruire gli scenari degli attori: una sorta di riconoscimento delle difficoltà, dei tentativi e delle alternative che i protagonisti hanno gestito; un po’ per dare loro soddisfazione e soprattutto perché noi si possa imparare. Va da sé che non è solo il caso di Castagneto Carducci e dei “marchigiani”; all’opposto, è certamente importante che in tutti i luoghi e per tutti i soggetti un tessuto di consapevolezze si venga sviluppando con maggiore convinzione e determinazione. In tale direzione è importante capire che per innovare e arricchire la nostra esperienza non è indispensabile trasferirsi: basta essere aperti agli stimoli e alle sfide che si presentano, imparando da chi ha già dato prova di sé in questa prospettiva.

Titolo: Quelli di Lìeggiù”. I marchigiani di Bolgheri
Autore: a cura Amministrazione del Comune di Castagneto Carducci;
Editore: Europolis Editing
Formato PDF con Digital watermarking
ISBN: 9788887977943

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