89009PDF

Il pensiero post-nichilista

€3,49

SKU: 9788868126094#89009#PDF. Categoria: , , , , , , , .

Descrizione prodotto

Se accettiamo l’ipotesi di Nietzsche, ampiamente sviluppata da Heidegger, che prevede l’affermarsi planetario di un’epoca in cui il senso della vita sarà completamente assente, un solo compito si offre alla filosofia e, nella sua accezione più larga, alla cultura: “DARE UN SENSO – questo il compito che resta assolutamente da assolvere”. Di là dal nichilismo, scrisse Nietzsche, la creazione di un senso permette al caos, nascosto in fondo all’uomo così come ai confini dell’universo, di trasformarsi in stella. In un testo del marzo 1888, il pensatore chiede all’uomo di “costringere il suo caos a diventare forma; a diventare logico, semplice, univoco, matematica, legge. È questa qui la grande ambizione”. Il canto poetico di Zarathustra annuncerà, analogamente, l’imperativo di una cultura che dà all’esistenza la sua legge: “Riesci a costringere le stelle a ruotare intorno a te?”. E tale insegnamento è così precisato: “Bisogna che ancora si porti dentro di sé un caos per potere far nascere una stella danzante”.
L’immagine della stella evoca per Nietzsche l’origine del mondo e l’esplosione della vita: ma allora, è l’oblio della stella a fondare il nichilismo. Questo termine, reso popolare da Turgenev e Paul Bourget prima di Nietzsche, deriva dal latino ne hilum, l’assenza di “ilo”, la cicatrice lasciata sul seme dalla rottura del funicolo. Questa giuntura, attraverso cui scorrono i succhi nutritivi della pianta, è fonte di vita e, metaforicamente, donazione di senso. Quando il condotto della vita è chiuso o nascosto, non è possibile nessun orientamento e la fine scompare insieme con il senso che ad essa conduceva. Se applichiamo questo termine al nostro presente malessere, possiamo vedere che il significato di una cultura è legato costantemente alla sua comparsa e al suo scopo. L’epoca della completa assenza di senso è dunque quella in cui l’origine di una cultura, nel suo abbrivio o nella sua genealogia, è sistematicamente negata, al punto da occultare il suo fine, inteso come punto d’arrivo e, insieme, come destinazione. Che si tratti di scienza, di filosofia, di politica o di arte, le attività umane e i prodotti che ne risultano abdicano, così, ad ogni pretesa di senso e si limitano, a costo di rinunciare a costruire un mondo, alla immersione nel circolo del consumo.
Nel presente lavoro si tenta di definire una direzione del pensiero che consenta alla filosofia di uscire dal nichilismo. In questo senso, si vi si pone a tema quel capitolo della filosofia che va sotto il nome di “post-nichilismo”, che non è, però, da intendere come una semplice e, probabilmente, perdente avversione empirica o sentimentale al clima generale dell’“insensata” nostra epoca. Kant aveva riconosciuto a David Hume il merito di averlo risvegliato dal “sonno dogmatico”; pare necessario cogliere nel nichilismo teoretico un’occasione analoga. Il “sonno” che ha colto l’Occidente risiede nella volontaria chiusura dello sguardo di fronte alla “catastrofe” che si annuncia e che non investe solo il pensiero. La filosofia, in un ultimo risveglio, non può che tentare di mostrare il panorama che si aprirebbe alla nostra vista, se solo si avesse l’ardire di orientare lo sguardo verso la nostra originaria destinazione per illuminare il nostro apparentemente ineluttabile futuro.

Titolo: Il pensiero post-nichilista
Autore: Giuliano Minichiello;
Editore: Edizioni Nuova Cultura
Formato PDF con Digital watermarking
ISBN: 9788868126094

Recensioni

Nessuna recensione presente ancora, vuoi inviare la tua?

Sii il primo a scrivere una recensione “Il pensiero post-nichilista”

*