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Il marketing esperienziale

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Descrizione prodotto

Il nostro attuale mondo è in una fase di grandi e rapidi cambiamenti nella società apparentemente fanno riferimento all’economia, ma in realtà coinvolgono tutto i settori delle società e tutti i paesi del mondo.
Le nuove tecnologie iniziando dal telefono e per arrivare ai tempi odierni le tecnologie come internet fanno diventare vicini anche paesi lontanissimi.
Questa vicinanza anche tra popoli e culture molto diverse tra loro fa si che si vada verso una omologazione del patrimonio culturale.
La facilitazione degli scambi commerciali anche tra paesi molto distanti dati dal progredire dei mezzi di trasporti navi ma anche aerei hanno fatto sì che si avesse un incremento vertiginoso della produzione e la caduta del mondo sovietico ha portato all’apertura di un mercato nuovo che aveva bisogno di dotarsi di ogni bene.
Questo cambiamento epocale a livello politico ha aperto la strada a tutta una serie di accordi inizialmente solo per le merci di libero scambio, la caduta di tutte quelle barriere di protezionismo nazionale ha rapidamente cambiato il mondo industriale.
Per gli imprenditori il bacino di vendita si allargava sempre più, e si credeva che il mercato non avesse più bisogno di regole e si regolava da solo al suo interno.
Le imprese diventano sempre più grandi vendono in tutto il mondo e producono con stabilimenti dislocati in vari paesi: nascono così le multinazionali, aziende talmente grandi da poter fare grandi investimenti in un’ottica opportunistica, infatti, si sono avuti investimenti proprio in quei paesi con il costo del lavoro più basso oppure nei paesi che hanno le maggiori risorse naturali.
Nell’evolversi di questa mentalità si è dislocata parte del processo produttivo da fare nei paesi meno industrializzati e si assembla il prodotto nei paesi industrializzati che possiedono le maggiori competenze.
Si pensi anche all’industria del turismo che è cresciuta in modo esponenziale dall’ultimo dopoguerra in poi, la nascita delle multinazionali e il progresso tecnologico hanno consentito la nascita dei cosiddetti villaggi turistici in paesi totalmente distanti dalla cultura occidentale; in quei paesi si è andati ad importare lavoro non qualificato ed una cultura che non ha niente a vedere con quella locale.
Se da un lato la “globalizzazione” ha portato un miglioramento della qualità della vita a quelle popolazioni almeno in termini di occupazione, ricchezza e di democrazia; dall’altro lato ha portato a un divario ancora maggiori tra ricchi e poveri, ha spinto molti abitanti ad emigrare ed non ultimi per importanza ha creato una sorta di reazione al mondo occidentale che si è concretizzato con l’integralismo islamico e con un aumento dell’inquinamento ambientale.
La globalizzazione a questo punto sta destabilizzando l’individuo, sia i suoi stili di vita sia i valori di riferimento, niente è come prima la società è totalmente interconnessa e quindi il mondo diventa tutto un unico ambiente, dove quello che succede in un angolo del globo si riflette in ogni dove, l’uomo moderno perciò è costretto a ragionare come se vivesse in un tutt’uno dove le variabili e le interconnessioni sono infinite.
Dal punto di vista sociologico alcuni studiosi hanno teorizzato l’omogeneità di tutto il mondo con economie di scala e concorrenza basata sul prezzo con consumi uguali per tutte le culture.
A mio avviso si tratta di un’impostazione con molti limiti, se pensiamo che in passato un contadino sarebbe andato lui stesso nella città vicina a vendere le sue merci per comprare ciò di cui poteva aver bisogno oggi il mercato globale realizza da solo l’interdipendenza geografica e di tutti i mercati mette in relazione con un unico gesto beni, servizi e capitali.
Perciò valorizzare le risorse tipiche di un determinato luogo è un passo importante per la creazione di brand tipici di riferimento di certe individualità e diventano elemento di differenziazione per competere con i prodotti standardizzati e trarre il proprio vantaggio competitivo non dalla leva del prezzo.
Inoltre, trarre beneficio da un luogo significa far crescere tutta quell’economia locale, ossia la dimensione ambientale che come quella culturale e sociale attraverso un mix di comunicazione rende l’esperienza ancora più profonda e non ripetibile perché legata ad un luogo fisico.
Ma non genera un equilibrio come teorizzano i sostenitori del libero mercato, non produce benessere e felicità per tutti gli individui ma la società civile è attraversata da una fase particolarmente instabile sia dal punto di vista antropologica, sia economica.
È in questo contesto nuovo e ancora dagli scenari incerti che le aziende devono capire e applicare correttamente il marketing esperienziale affinché sia veramente uno strumento che dia valore aggiunto al prodotto o servizio e lo sia anche per l’azienda e il cliente.

Titolo: Il marketing esperienziale
Autore: Ramona D’ascenzo;
Editore: Greenbooks Editore
Formato MOBI con Digital watermarking
ISBN: 9788898006144

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