Oggi partiamo con una domanda: vi siete mai chiesti perché in Italia — e sappiatelo, solo ed esclusivamente in Italia — la letteratura poliziesca viene definita “gialla”? Tutta colpa o merito, mettetela un po’ come preferite, di una scelta editoriale, quella fatta dall’illustratore Alberto Bianchi, che nel lontano 1929, in occasione del lancio di una nuova collana di romanzi polizieschi per Mondadori — curata da Lorenzo Montano e Luigi Rusca — ideò una vivace copertina gialla sulla quale spiccava un esagono rosso. Il successo de “Il giallo Mondadori” — nome dato alla collana — fu tale da portare ben presto ad associare il “giallo” della fortunata, e storica, copertina all’intero filone letterario poliziesco.

Altra domanda: perché oggi stiamo parlando del giallo letterario? Perché una kermesse interamente dedicata alla narrativa poliziesca sta per avere inizio ad Erba! L’11 e il 12 ottobre il centro espositivo e congressuale LarioFiere ospiterà la tredicesima edizione del Festival La passione per il delitto, l’evento atteso dai tanti amanti della letteratura di genere.

Di giallo, ma non solo, si sono tinti anche i nostri consigli settimanali, attraverso i quali ripercorreremo brevemente la storia e gli sviluppi che il giallo, per dirla all’italiana, ha avuto nel corso degli anni.

 

I delitti della via Morgue, Edgar Allan Poe, biblonGli assassinii della Rue Morgue — conosciuto anche come Duplice delitto nella Rue Morgue e I delitti della Rue Morgue — scritto da Edgar Allan Poe e pubblicato per la prima volta nell’aprile del 1841 sulla rivista The Graham’s Lady’s and Gentleman’s Magazine di Filadelfia, è comunemente considerato il primo racconto poliziesco della storia della letteratura. Il protagonista della vicenda, primo atto di una trilogia, è Auguste Dupin, un investigatore dalle enormi capacità deduttive che riesce a risolvere i casi criminali senza nemmeno recarsi sul luogo del delitto. Proprio Dupin diventò il modello della letteratura gialla, al quale si ispireranno quasi tutti i più importanti autori degli anni successivi.

 

Sherlock Holmes,  Conan Doyle, biblonTra coloro che si ispirarono al protagonista de Gli assassinii della Rue Morgue è possibile annoverare anche Arthur Conan Doyle. Nel 1887 per la prima volta il suo Sherlock Holmes fece la sua comparsa nelle pagine di Uno studio in rosso, romanzo nel quale si racconta il primo incontro tra il detective Holmes e John Watson, un ex medico militare appena tornato dalla guerra in Afghanistan.  Sherlock Holmes diventò, fin dagli esordi, un vero e proprio culto, andando a definire e a raccogliere i tratti portanti e gli schemi d’azione di tutti i grandi investigatori letterari del giallo classico e deduttivo.

 

Emilio De Marchi, biblonMentre Doyle presentava il suo Sherlock Holmes, in Italia il romanzo Il cappello del prete a firma di Emilio De Marchi, inaugurava il filone poliziesco nel nostro paese, ottendo un enorme successo sin dalla prima pubblicazione nelle appendici del quotidiano milanese L’Italia del Popolo. L’intreccio costruito da De Marchi è quello tipico dei gialli: c’è un movente, un assassinio e un’indagine. Seguendo lo svolgimento della vicenda, che ha per sfondo Napoli e il suo mondo variopinto e popolare, l’autore tratteggia il destino dei suoi personaggi con distacco e stile realistico, lasciando però ampio spazio anche all’analisi psicologica.

 

Jim Thompson, biblonPsicologia dei personaggi e abbondanti dosi di violenza si ritrovano nei noir, termine francese utilizzato per indicare una particolare variante del genere letterario poliziesco. Il giallo quindi non è stato l’unico colore assegnato negli anni alla narrativa del crimine. Quando gli assassini, i loro delitti e il loro degrado diventano gli elementi centrali e portanti della storia ecco allora romanzi come Vita da niente a firma di Jim Thompson, nel quale ben undici personaggi raccontano il loro odio e il desiderio di uccidere Luane Devor, una vecchia dispotica e paranoica della cittadina balneare di Manduwoc, una piccola località turistica in disfacimento.

 

William Le Queux, biblonQuando invece l’agente segreto prende il posto del detective è allora appropriato parlare di spy story o romanzi di spionaggio. Diventata negli anni un genere autonomo, la letteratura di spionaggio nacque da una particolare evoluzione delle tradizionali detective story, con le quali ha in comune la necessaria ricerca della verità e la continua lotta, fatta a suon di fughe e inseguimenti, tra “buoni” e “cattivi”. Tutti gli elementi tipici del genere si ritrovano nel classico Il mistero della caccia alla volpe, il racconto a firma di William Le Queux, nel quale un agente segreto britannico si trova ad affrontare il mistero di un omicidio inspiegabile e privo di movente incrociato, senza una ragione apparente, con un intrigo internazionale che rischia di fare scoppiare una guerra tra le maggiori potenze europee.

 

Paul Wilson, biblonInfine, altro genere letterario derivato dal medesimo filone criminale è il thriller. Azione, ritmo incalzante e suspense diventano gli elementi principali della trama, andando a mescolarsi con gli altri tratti tipici della letteratura gialla quali: le atmosfere oscure e inquietante, i misteri, la criminalità, gli omicidi. Pochi sono i detective e gli agenti segreti, di solito infatti i personaggi dei thriller sono persone ordinarie, a volte antieroi come ad esempio il mercenario Jack, protagonista del thriller Il riparatore a firma di Francis Paul Wilson, nel quale il protagonista dovrà affrontare un potere al di là del tempo e della ragione, il tutto sulla scia di una vendetta che si è tramandata per secoli e ora rischia di coinvolgere le persone che più ama.

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